SOA (acronimo di Società Organismi di Attestazione) e ISO (acronimo di International Organization for Standardization, ossia Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione) sono due tra le sigle più note e frequentemente utilizzate quando si parla di certificazioni aziendali.

Nel settore dell’edilizia in particolare, esse rivestono un ruolo cruciale nel garantire i più alti standard di qualità, sicurezza e affidabilità e contribuiscono al prestigio aziendale tanto quanto alla definizione di un concreto vantaggio competitivo sul mercato. La ragione è facilmente intuibile: ottenere le certificazioni più prestigiose può influire significativamente sulla competitività delle imprese e sulla fiducia che i clienti ripongono in esse. Le certificazioni rilasciate da enti indipendenti dimostrano infatti che un’organizzazione è in grado di operare secondo elevati standard di qualità e sicurezza, offrendo ai clienti la tranquillità di affidarsi a un’azienda competente e affidabile.

Scopriamo a seguire cosa sono l’attestazione SOA e le certificazioni ISO, perché sono considerate importanti e quale legame intercorre tra di esse.

Cos’è l’attestazione SOA e cosa è chiamata a certificare

Ad ampio spettro, l’attestazione SOA è definibile come un riconoscimento che attesta la qualità e l’affidabilità di un’impresa nel settore dell’edilizia e ne conferma i requisiti economico-organizzativi. Emanata dalla Società Organismi di Attestazione, un ente che ha il compito di verificare la conformità delle imprese ai più alti standard qualitativi, di fatto attesta che una determinata azienda possiede le competenze e le capacità di eseguire a regola d’arte lavori pubblici in piena conformità con le normative in vigore.

L’attestazione SOA valuta le competenze tecniche e professionali dell’organizzazione, oltre alla sua solidità finanziaria e alla sua capacità di rispettare gli impegni assunti. L’ottenimento di questa prestigiosa certificazione è un traguardo di notevole valore per qualunque impresa che opera nell’edilizia, proprio perché rappresenta la conferma – da parte di un ente rispettabile e indipendente – della sua capacità di eseguire, sia direttamente che in subappalto, opere pubbliche di lavori con un importo a base d’asta superiore ai 150.000.000 di euro.

È anche importante sottolineare che l’attestazione SOA è obbligatoria per partecipare alle gare d’appalto per l’esecuzione dei lavori pubblici proprio perché offre la garanzia che l’impresa possegga tutte le capacità aziendali e i requisiti previsti dalla vigente normativa relativa ai Contratti Pubblici di lavori. 

L’attestazione SOA è stata introdotta all’inizio del nuovo millennio, con l’abolizione dell’Albo Nazionale dei Costruttori da parte del Decreto del Presidente della Repubblica n. 34 del 25 gennaio 2000. Fino a quel momento – e per quasi quarant’anni – l’accesso agli appalti pubblici era infatti subordinato all’iscrizione dell’impresa all’ANC (Albo Nazionale dei Costruttori, appunto), nel rispetto della Legge n.57 del 10 febbraio 1962. A seguito di una serie di modifiche e perfezionamenti effettuati tra il 2006 e il 2016, la normativa si è ulteriormente perfezionata nel Codice dei Contratti Pubblici vigente.

Durata e requisiti dell’attestazione SOA

Una volta ottenuta, l’attestazione SOA ha una durata quinquennale e prevede una verifica intermedia alla fine del terzo anno: la cosiddetta Verifica Triennale. Nel corso di essa, i requisiti dell’impresa vengono nuovamente esaminati e, in caso di esito positivo, la qualificazione viene estesa per ulteriori due anni, garantendo quindi una validità complessiva di cinque anni.

Il processo di rilascio della certificazione SOA comporta un’approfondita istruttoria che verifica tutta la documentazione prodotta dall’impresa. Tale documentazione riguarda gli ultimi dieci anni di attività dell’organizzazione, con particolare attenzione ai migliori cinque esercizi. L’istruttoria è condotta da Organismi di Attestazione autorizzati dall’AVCP, l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici.

Per quanto riguarda invece i requisiti necessari a conseguire l’attestazione SOA, essi variano in funzione della categoria di opere e della classe di importo dei lavori pubblici cui l’impresa intende partecipare. Le categorie, cinquantadue in tutto, sono suddivise tra opere di carattere generale OG (tredici, che includono edilizia civile e industriale, fogne e acquedotti, strade, restauri e altro ancora) e opere specializzate OS (trentanove, che includono impianti, restauri di superfici decorate, scavi, demolizioni, arredo urbano, finiture tecniche, finiture in legno, in vetro e in gesso, arginature e altro ancora).

Le classifiche di qualificazione, che sono dieci in tutto e vengono identificate con numeri romani da I a VIII, presentano soglie minime e massime espresse in euro:

  • I fino a 258.000 euro
  • II fino a 516.000 euro
  • III fino a 1.033.000 euro
  • III bis fino a 1.500.000 euro
  • IV fino a 2.582.000 euro
  • IV bis fino a 3.500.000 euro
  • V fino a 5.165.000 euro
  • VI fino a 10.329.000 euro
  • VII fino a 15.494.000 euro
  • VIII oltre 15.494.000 euro

Ciascuna categoria e classe di importo è associata a un determinato fatturato medio annuo e a un patrimonio netto minimo che l’organizzazione deve dimostrare di possedere.

In aggiunta, per l’ottenimento della certificazione è fondamentale che l’impresa sia in regola con il pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali e che sia conforme alle normative relative alla tutela ambientale e alla sicurezza sul lavoro.

Vi sono infine una serie di requisiti di ordine generale che l’organizzazione deve rispettare per ottenere l’attestazione SOA:

  • Conformità alle disposizioni normative antimafia e requisiti di integrità professionale (assenza di condanne che influenzino la moralità professionale dei titolari, dei rappresentanti legali, dei direttori tecnici e dei soci di società di persone, inclusi i soggetti che hanno cessato la carica nell’anno precedente alla data di stipula del contratto con la SOA).
  • Iscrizione al Registro delle Imprese e assenza di coinvolgimento in procedure concorsuali come fallimenti e concordati preventivi.
  • Assenza di gravi violazioni nello svolgimento dell’attività d’impresa (come ad esempio errori gravi nell’esecuzione di lavori pubblici, irregolarità fiscali, false dichiarazioni, severe infrazioni in materia di sicurezza, ecc.)
  • Nessuna produzione di false dichiarazioni con dolo o colpa grave.
  • Rispetto della normativa che disciplina il diritto al lavoro delle persone affette da disabilità.
  • Regolarità del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC).

E le certificazioni ISO?

Come accennato in apertura di articolo, l’acronimo ISO identifica l’International Organization for Standardization, ossia l’organizzazione specializzata nella definizione delle norme tecniche che le aziende devono rispettare per risultare in piena conformità con determinati parametri di valutazione.

Più che di “certificazione ISO” è quindi più corretto parlare di “certificazioni ISO”, ossia di varie tipologie di attestazione emesse dalla più autorevole organizzazione mondiale sull’argomento: tutte volontarie (ciò significa che aderire alle norme ISO non è obbligatorio per legge), queste certificazioni garantiscono la conformità dell’organizzazione a specifici criteri valutativi atti a confermare la presenza di particolari elementi nei processi aziendali.

Tra le più note certificazioni ISO figurano la ISO 9001, che definisce i requisiti generali del sistema di gestione qualità interno all’impresa, e la ISO 14001, che descrive invece la struttura gestionale per l’integrazione in azienda delle pratiche di gestione ambientale.

Attenzione quindi a non confondersi: l’attestazione SOA è ben diversa da una certificazione ISO, che si focalizza sui sistemi di gestione della qualità delle organizzazioni ed è di natura volontaria, non costituendo pertanto un requisito obbligatorio per partecipare a gare d’appalto pubbliche.

È comunque importante ribadire che alcune stazioni appaltanti possono richiedere la certificazione ISO come requisito aggiuntivo a conferma del livello di qualità dei prodotti e servizi offerti dall’azienda (è il caso, ad esempio, delle qualificazioni in classifiche superiori alla II, per le quali è necessario dimostrare il possesso di un Sistema Qualità certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001).

Inoltre, la presenza di una certificazione ISO può agevolare il processo di ottenimento dell’attestazione SOA perché contribuisce al rispetto di alcuni requisiti tecnici e organizzativi stabiliti dalla normativa vigente.

In estrema sintesi, ribadiamo che la certificazione ISO attesta la qualità dei prodotti e dei servizi di un’organizzazione, mentre l’attestazione SOA ne conferma le capacità per partecipare a gare d’appalto pubbliche. Va da sé che l’ottenimento di entrambe le certificazioni dimostra un impegno completo verso l’eccellenza e la conformità agli standard più elevati, l’esistenza di processi di lavoro ben definiti, una cultura orientata alla qualità e una volontà di miglioramento continuo. Questa virtuosa combinazione di certificazioni aumenta pertanto la credibilità dell’impresa e la sua capacità di competere sul mercato.

In conclusione, comprendere appieno le certificazioni è essenziale per gli attori del settore edilizio perché consente loro di mantenere una posizione di leadership e di vedersi garantita la fiducia dei clienti e degli enti pubblici. E sebbene l’ottenimento dell’attestazione SOA e delle certificazioni ISO richieda impegno, risorse e un forte orientamento alla qualità, i benefici a lungo termine superano di gran lunga gli sforzi necessari per conseguirle.

Dal 2017, CUBO è un costruttore qualificato di opere pubbliche con Attestazione SOA per i Contratti Pubblici. Inoltre, l’impresa è in possesso delle certificazioni ISO 9001 e ISO 450001, confermando la propria tensione alla qualità della gestione d’impresa e alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Puoi approfondire le nostre certificazioni alla sezione dedicata.