La progettazione e realizzazione di qualunque opera edile deve sempre essere il risultato di un efficace processo di razionalizzazione preliminare, che prevede innanzitutto la scelta più adeguata dei materiali e delle tecniche di posa da utilizzare.

Nel caso delle murature, il progettista ha oggi a disposizione svariate soluzioni e, tra le più interessanti, figurano certamente quelle in blocchi di cemento autoclavato e in termolaterizio. Entrambi questi materiali possono infatti essere impiegati per la realizzazione di murature portanti o di tamponamento così come di pareti monostrato, sistemi costruttivi le cui molteplici funzioni – dal controllo igrometrico all’isolamento termoacustico, dalla portanza al tamponamento, fino all’attrezzabilità – sono svolte, appunto, dalla muratura.

Tuttavia, esistono sostanziali differenze tra il blocco di cemento autoclavato e il termolaterizio, e comprenderle è fondamentale per procedere a una scelta che soddisfi appieno le esigenze strutturali, funzionali e persino estetiche del progetto.

La muratura in blocchi di cemento autoclavato: caratteristiche e applicazioni

Definito più propriamente calcestruzzo aerato autoclavato (CAA) e conosciuto anche con il nome di cemento cellulare, il cemento autoclavato è un materiale per l’edilizia caratterizzato da un’estrema leggerezza grazie al “sistema a vuoto” (legato appunto alla presenza di vuoti d’aria nella struttura) che lo costituisce. Rapido da posare e molto maneggevole, si compone di sabbia silicea, ossido di calcio, cemento Portland e acqua ed è considerato – proprio in virtù del suo contenuto di sabbia silicea, una materia prima di origine naturale – ecologico ed ecosostenibile.

Tipicamente di colore bianco, il cemento autoclavato vanta un elevato potere coibentante, è ignifugo, insensibile all’umidità e resiste ottimamente alle escursioni termiche e al gelo. Si dimostra inoltre permeabile all’acqua, e la sua struttura porosa garantisce un efficace assorbimento acustico, migliorando il comfort ambientale negli spazi indoor. In virtù delle sue caratteristiche tecniche, che permettono di rispondere alle esigenze di praticità e comfort richieste alle costruzioni attuali, viene utilizzato ampiamente per realizzazioni che sono tanto funzionali e performanti quanto ecocompatibili.

Per quanto riguarda le applicazioni, questo materiale è considerato una scelta ottimale sia per la costruzione di nuove murature sia in caso di interventi di demolizione e ricostruzione parziali o totali – ad esempio laddove l’involucro debba essere sostituito mantenendo però la struttura portante. Può inoltre essere utilizzato per la realizzazione di murature esterne, di murature massicce monostrato e persino di pareti tagliafuoco.

Inoltre, il CAA può essere impiegato anche in aree soggette a rischio sismico in virtù della sua elevata resistenza meccanica e leggerezza, poiché, in caso di scosse, la forza sismica che agisce sulla parete è proporzionale al peso della muratura: pertanto, a un blocco di peso inferiore corrisponderà una minore forza sismica a sollecitare la parete.

In definitiva, una muratura realizzata in blocchi di cemento autoclavato si dimostrerà efficiente dal punto di vista energetico grazie alle sue caratteristiche di isolamento termoacustico (risultato della presenza di bolle d’aria nei blocchi), leggera grazie alla riduzione della massa, semplice e rapida da posare, traspirante, solida e sicura, salubre per le persone e sostenibile per l’ambiente perché riciclabile al 100% in fase di demolizione.

Il calcestruzzo aerato autoclavato è un materiale preconfezionato disponibile sul mercato con diversi nomi commerciali. Due tra questi sono Ytong e Gasbeton®, entrambi considerati sistemi costruttivi completi per la realizzazione di murature che vantano, contestualmente, caratteristiche di portanza e isolamento senza necessità di ricorrere a isolanti aggiuntivi.

Specialmente nel nostro Paese, in cui la soluzione più adottata per le strutture verticali opache degli edifici residenziali è il sistema composto da muratura e cappotto (parete massiccia in laterizio) e, in quelli non residenziali, la muratura in pannelli prefabbricati in calcestruzzo, il cemento autoclavato rappresenta una formidabile alternativa per il progettista che desidera realizzare sistemi leggeri e altamente performanti.

Per quanto riguarda la posa dei blocchi Gasbeton® o Ytong, essa avviene senza l’impiego di altri materiali coibentati. Nella costruzione di murature piane non sono inoltre necessari ulteriori rivestimenti, sebbene i blocchi possano comunque essere tinteggiati, rivestiti con piastrelle ceramiche o decorati con altri materiali: le possibilità di finitura di questo materiale sono quindi molto versatili.

Laddove l’esigenza del progetto sia quella di posare più blocchi di dimensioni maggiori, si procederà all’impiego di leganti.

La muratura in termolaterizio: caratteristiche e applicazioni

Il termolaterizio, conosciuto anche con il nome di laterizio porizzato, è un materiale da costruzione nato alla fine degli anni Sessanta con la produzione industrializzata di impasti alleggeriti con alveoli, risultato dell’additivazione dell’argilla cruda di specifiche quantità di alleggerenti prima della fase di formatura.

Le macroporizzazioni del termolaterizio possono essere il risultato dell’additivazione dell’argilla cruda con polistirolo espanso (in minuscole sfere di formato tra 1 e 2 millimetri), che brucerà durante la fase di cottura scindendosi in acqua e anidride carbonica, o con farine di legno, fossili, di cellulosa o di origine non organica. Il risultato finale sarà essenzialmente lo stesso: un manufatto caratterizzato dalla presenza di macro e micropori, chiamati alveoli, che contengono esclusivamente aria e che non sono tra loro comunicanti.

Come è facile intuire, nonostante la differenza di composizione tra termolaterizi e cemento autoclavato, questi due materiali mostrano il punto in comune di una maggiore leggerezza rispetto ad altri sistemi costruttivi. Di riflesso, il termolaterizio così come il CAA si dimostrerà più termicamente performante rispetto al laterizio tradizionale – seppur meno resistente di esso dal punto di vista meccanico.

I termolaterizi abbinano alle loro doti di resistenza termica anche un’elevata inerzia termica, ovviamente essenziale per assicurare il necessario comfort abitativo agli ambienti interni sia in estate che in inverno (e un conseguente, tangibile risparmio energetico). Sono inoltre materiali facilmente lavorabili, possono essere tagliati, fresati e chiodati con estrema semplicità, e vantano buona permeabilità al vapore, qualità di assorbimento del rumore e resistenza al fuoco.

Nella realizzazione di murature, i blocchi in termolaterizio si rivelano pertanto una scelta ideale per pareti monostrato che non richiedono l’applicazione del cappotto termico. Il materiale, ideale sia per nuove realizzazioni che per la ricostruzione di pareti preesistenti nell’ambito di ristrutturazioni o riqualificazioni edilizie con finalità di miglioramento delle prestazioni energetiche, può essere utilizzato anche per la costruzione di tramezze, pareti tagliafuoco, murature divisorie interne e di tamponamento, contropareti in muratura pluristrato, pareti ventilate e doppie pareti fonoisolanti. Diversamente dal cemento autoclavato, tuttavia, i termolaterizi necessiteranno dell’impiego di materiali aggiuntivi come intonaci, rivestimenti, malta per giunti a base cemento, calce o termoisolante.

Dal punto di vista della commercializzazione, i termolaterizi più conosciuti sono quelli a marchio Poroton®, disponibili in varie versioni e dimensioni per realizzare murature con spessore variabile dai 10 ai 45 centimetri. La loro posa a fori verticali, sommata alla massa del termolaterizio, garantisce alla muratura in blocchi Poroton® un alto livello di rigidità e ottime doti di resistenza a fronte di una realizzazione rapida e agevole. È importante tenere a mente che, per incrementare le qualità isolanti della muratura in termolaterizio, è possibile applicare uno strato di materiale isolante in aderenza o contenuto tra due pareti tramite interposizione di pannelli termoisolanti o anche fonoassorbenti.

Infine, va ricordato che alcuni termolaterizi si distinguono per la presenza di particolari fori, nei quali in fase di posa viene inserito materiale isolante naturale o sintetico al fine di ottenere pareti di tamponamento dalle elevate performance. In tali realizzazioni, l’applicazione di termointonaco o cappottatura esterna sarebbe da considerarsi ridondante.

In conclusione, le murature in blocchi di cemento autoclavato e in termolaterizi sono entrambe soluzioni estremamente funzionali ed efficienti per vedersi garantite ottime qualità strutturali e di isolamento termoacustico. Durante la fase progettuale, il tecnico dovrà valutare con la massima cura e con l’ausilio di opportuni strumenti di indagine le prestazioni dei due materiali, tenendo conto in particolare fattori quali la resistenza massima, l’isolamento termoacustico unito all’eventuale esigenza di isolamento aggiuntivo, il rischio di ponti termici, lo spessore e la lavorabilità.

Fondata nel 2010, Cubo è oggi il punto di riferimento nella posa di murature in blocchi: proponendosi come interlocutore unico per il committente sia nella fase di progettazione architettonica che strutturale, permette di individuare l’approccio costruttivo più corretto qualunque siano le esigenze.

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